Il segreto del successo? Fallisci in fretta
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Il segreto del successo? Fallisci in fretta. Ti sembrerà un controsenso, ma lascia che ti spieghi. In questo articolo ti parlo degli elementi necessari alla crescita di un business e dell’importanza di apprendere dall’esperienza.

Un’azienda nuova, per avere speranza di sopravvivere nel mercato, ha bisogno di 3 fattori determinanti:

  • capacità di spesa/indebitamento
  • validazione idea
  • framework di lavoro,che comprenda misurazione KPI, e raccolta e gestione dei dati

Prima di procedere, è necessario esplodere singolarmente i concetti nel dettaglio.

Capacità di spesa/indebitamento

Il primo, addirittura banale nella sua semplicità, riguarda i fondi.

È facile immaginare che l’avvio di un’impresa richieda sempre un investimento.

Anche se per il mio approccio, penso che una startup dovrebbe sempre utilizzare una partenza “Lean” limitando al minimo gli investimenti iniziali, per testare e implementare in una crescita e perfezionamento continui, è pur vero che bisogna avere basi solide, in grado di fronteggiare imprevisti e per investire nella crescita con azioni mirate.

Investire poco non significa che per lanciare un’azienda non servano i fondi: significa che devono essere dosati in base ai dati che ci occorre raccogliere e alla azioni necessarie previste man mano in base alla strategia.

Validazione idea

Il secondo, importantissimo punto, è validare l’idea. Per farlo, bisogna tenere presente alcuni parametri:

  • copre un bisogno o comunque risponde ad una domanda di mercato?
  • qual è l’UVP rispetto ai competitor?
  • ha un business model sostenibile ma, soprattutto, scalabile?

Per far ciò, ci sono diversi modi a costo estremamente ridotto, se non zero:

  • ricerche su internet sul mercato e competitor
  • studiare le Personas e il modo in cui parlano e le loro esigenze sui siti dei competitor
  • creare uno smoke test
  • intervistare beta tester, o comunque persone interessate alla tua idea
  • protocollare questo processo di analisi e raccolta dati

Ultimo, infine:

Framework di lavoro, misurazione KPI, e raccolta e gestione dei dati

Ovvero, definire bene obiettivi, tempi, compiti del team e risultati chiave utilizzando un sistema OKR, definendo obiettivi a lungo, medio e breve termine che siano misurabili, e predisponendo un buono stack di analisi e un sistema di raccolta e confronto dati su misura degli obiettivi dei nostri test.

Fatta questa premessa, è ora di spiegarmi meglio: perché è necessario fallire subito?

Il fallimento, che in Italia è ancora una parola vista con un po’ di diffidenza, è un passaggio molto prezioso per un business.

L’attivista sudafricano Nelson Mandela ha pronunciato una frase divenuta poi celebre che calza a pennello:

Io non perdo mai. O vinco o imparo.

Questo perché le vittorie servono a confermarci senz’altro che ci troviamo sulla strada giusta, ma le sconfitte, servono a darci preziosi strumenti per comprendere che un'azione o una scelta sono sbagliate, e come aggiustare di conseguenza, il tiro.

Oltre a ciò, un altro importante valore della sconfitta, è quello di temprare la nostra capacità di reagire, adattarsi, rivedere la strategia, ripartire più forti.

Se il primo fallimento arriva tardi, potrebbe coglierti impreparato. Se non hai mai dovuto preoccuparti di rialzarti, è probabile che tu non sappia di poterlo fare.

Ma la cosa più importante nel fallimento, è senz’altro la raccolta di dati e informazioni.

Immaginiamo un parco giochi, e un percorso al buio, dove ogni passo che fai puoi capitare su una casella con un imprevisto, o sul sentiero corretto che però non puoi vedere. Ora, ipotizziamo che, per un incredibile botta di fortuna, ogni volta che scegli dove appoggiare il piede, tu becchi esattamente la casella con il sentiero. Potresti arrivare alla fine senza avere nessuna idea di quello che avresti trovato nelle altre caselle, e quindi, di ciò che ti circonda.

Uscendo dalle metafore, trovando subito la strada, potresti avere così pochi dati sul mercato, sulla tua audience, e sui competitor, che alla prima variazione del mercato, dei media o delle dinamiche sociali, tu potresti non avere assolutamente idea di come cavartela.

Fallire subito inoltre serve a perdere pochi soldi e pivotare presto. Se fallisci perché la tua idea non è esplosa, e la tua azienda si sta rivelando un flop di interesse, devi sperare che accada prima che tu abbia investito ogni centesimo in quel progetto.

Immagina di aver inventato per primo la ruota. Sei così sicuro che la tua idea sfonderà che metti tutte le tue uova nello stesso paniere, fino ad indebitarti. Il giorno dopo, il vicino di caverna inventa i pneumatici e tu vieni completamente escluso dai giochi. Ma non hai più soldi da investire.

Certo, il fallimento non può essere cosciente! Non puoi dire, mentre sviluppi la road map della tua crescita, dove e come, fallirai, certo. Sarebbe impensabile.

Ma allora, come si fa a “fallire subito”?

Testando tanto, ovunque, in ogni canale, su ogni pubblico. Torniamo alla metafora delle caselle del percorso: invece di appoggiare i piedi su quelle col sentiero e proseguire spedito, appoggia la punta del piede in quante più caselle possibili. Frammenta i rischi e raccogli dati a più non posso.

E se, alla fine, nonostante tutto, fallirai e lo farai tardi, ad azienda avviata e contro ogni pronostico, ricorda sempre:

Hai imparato.

Eric Ries, nel suo libro Partire Leggeri chiama questo apprendimento “contabilità dell’innovazione.”

Perché è un valore monetizzabile quello che impari, e soprattutto la migliore garanzia per il futuro successo della tua azienda.

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