Ti sei mai chiesto perché durante la pandemia di Covid 19 molte aziende sono fallite e molte altre, invece, sono uscite dalla crisi più forti di prima?
No, non è un caso fortuito.
In questo articolo ti spiegherò cosa distingue le imprese antifragili da tutte le altre. Ti consiglio di leggerlo se vuoi rendere la tua azienda a prova di qualsiasi urto.
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Cos’ha rappresentato il Covid 19 per le imprese italiane?
Devi sapere che nel 2020, anno in cui è esplosa la pandemia di Covid 19, circa 7400 imprese italiane hanno avviato una procedura di fallimento. Ad onor del vero devo chiarire che non è un numero altissimo, è anzi inferiore rispetto a quello registrato nell’anno precedente, anche grazie agli interventi del governo; tuttavia è innegabile che molte di queste aziende, e di quelle che hanno invece dichiarato fallimento negli anni successivi, abbiano ricevuto il colpo di grazia proprio dalla pandemia.
Il Covid 19 ha infatti rappresentato una crisi assolutamente imprevedibile, non solo per i vari lockdown e la sospensione delle tante attività, ma anche per il clima di incertezza diffuso soprattutto nella prima metà del 2020. Nessuno sapeva quanto sarebbe durata e questo ha messo gli imprenditori davanti ad una scelta: dichiarare fallimento, pazientare senza intervenire ma sperando di reggere il colpo o adeguarsi alle nuove esigenze del mercato dimostrandosi antifragili.
Ecco cosa significa Impresa Antifragile
Nel suo libro del 2012, intitolato “Antifragile. Prosperare nel disordine”, Nassim Nicholas Taleb definisce il principio di antifragilità come l’attitudine di alcuni sistemi a modificarsi e migliorare a fronte di sollecitazioni, fattori di stress, volatilità, disordine.
Per semplificare le cose e capire cosa significa “impresa antifragile”, credo basti riflettere sul concetto di fragilità: un oggetto fragile è qualcosa che si può rompere facilmente; un’impresa antifragile è - di contro - un’azienda “resistente”, in grado di trasformare situazioni di crisi in vere e proprie opportunità di crescita.
Il concetto va però differenziato da quello di impresa resiliente, di cui si sente molto parlare ultimamente. Mi spiego:quest’ultima è un’impresa che semplicemente sopravvive all’urto, lasciandosi attraversare ma senza subirne conseguenze; un’impresa antifragile sfrutta l’urto stesso per uscire dalla crisi addirittura più forte di prima. Il mindset alla base prevede la capacità di amare la casualità e il disordine riuscendo a trarre dall’incertezza continui stimoli per migliorarsi e adattarsi man mano che il mercato cambia.
Tornando all’esempio del Covid, non sono antifragili le imprese che si sono fermate e sono semplicemente riuscite a ripartire quando le acque si sono calmate, bensì quelle che nel pieno del lockdown hanno rivoluzionato i propri prodotti e/o i propri processi per adeguarsi alle nuove esigenze dei consumatori. Mi riferisco ad esempio a chi ha subito colto le potenzialità del delivery, o anche a chi ha immediatamente iniziato a sfruttare lo smartworking.
Quella prontezza di reazione, però, non è qualcosa che nasce allo scoppio della crisi. È al contrario un’attitudine che va sviluppata e allenata costantemente. _blank in questo può aiutarti: se hai bisogno di rivedere i processi interni della tua azienda, compila il modulo nella nostra homepage e prenota una call gratuita.
Le caratteristiche di un’impresa antifragile
A questo punto credo sia utile sottolineare tre caratteristiche che contraddistinguono le imprese antifragili:
- Capacità di osservare
Le imprese antifragili rispondono prontamente ai cambiamenti del mercato perché li percepiscono (e talvolta prevedono) grazie a sofisticati strumenti di osservazione e raccolta dati. In questo senso un’attitudine data-driven è fondamentale. - Creatività
È possibile amare la casualità, il disordine e l’incertezza, solo se si possiede una mente creativa. Se questo ti sembra un controsenso rispetto all’attitudine data-driven di cui ti parlavo prima, ho un articolo da suggerirti.
Creatività data-driven: creatività e dati possono coesistere? - Coraggio
Le imprese antifragili sono dotate di agilità, ma la loro risposta rapida e immediata ai cambiamenti del mercato implica chiaramente il rischio di commettere errori. Per questo sono aziende coraggiose che si prendono la responsabilità di scegliere e agire mentre tutti gli altri restano fermi e in attesa.
Il growth hacking come strumento di antifragilità
Non so se l’hai notato ma la descrizione di impresa antifragile venuta fuori dai paragrafi precedenti ha molto a che vedere col concetto di growth hacking di cui ho più volte parlato in questo blog.
- Perché i dati sono alla base degli esperimenti attraverso cui un growth hacker affina le sue strategie
- Perché il pensiero fuori dalla scatola è una componente essenziale per trovare i migliori hack di crescita
- Perché nel mindset di un vero growth hacker gli errori sono occasioni per ottenere nuovi dati, perciò il coraggio di osare è imprescindibile
Se vuoi approfondire l’argomento ti lascio un articolo che potrà chiarirti le idee.
Cos'è il Growth Hacking e perché la tua azienda dovrebbe investirci
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Un esempio di impresa antifragile
Immagino che a questo punto il concetto di impresa antifragile ti sia chiaro, ma ci tenevo a lasciarti con un esempio secondo me emblematico.
Tornando ancora al periodo più drammatico della pandemia di Covid 19, una delle aziende che meglio è riuscita a distinguersi per come ha reagito al momento di disordine e incertezza legato alla pandemia, è Decathlon.
Il colosso mondiale degli articoli sportivi ha infatti trasformato le sue maschere per immersioni subacquee in respiratori grazie a una valvola stampata in 3D da un’azienda italiana, Isinnova. Una trovata geniale per l’azienda e perfetta per rispondere alle esigenze di quel particolare momento storico.