Parto subito col dire una cosa importante quanto ovvia. Il cambiamento è una costante delle società, e si riverbera attraverso ogni mezzo e ogni contesto.
Questo contenuto lo sto realizzando durante la pandemia di Covid-19, anche detto CoronaVirus, questo evento che ha colpito l’Italia in modo così intenso e devastante che ha stravolto la quotidianità modificando abitudini ed esigenze.
Moltissime aziende, quindi, in questo periodo mi stanno condividendo le stesse domande su come fronteggiare questo momento.
Senza crisi non ci sono sfide, senza sfide la vita è una routine, una lenta agonia.
(Albert Einstein)
Nella mia vita lavorativa mi sono trovata una miriade di volte a ripetere che si lavora per la crisi quando si è in pieno trend positivo, perché si hanno le forze per fare sperimentazione, per rischiare, per esplorare nuovi mercati e nuove proposte ma questo certamente non può significare che in tempo di crisi ci si deve paralizzare.
Anzi!
Durante la crisi è proprio il momento in cui si deve agire se si vuole restare a galla.
Ma andiamo con ordine: innanzitutto in questo periodo promuoversi restituisce grandi risultati. Le aziende che si sono fermate verranno fagocitate da quelle che invece investono di più adesso, monopolizzando l'immaginario delle persone che ora sono più disposte a fruire contenuti, con più tempo libero e più tempo passato in casa.
Questo ci conduce all’importante differenza in termini strategici, fra i cambiamenti che dobbiamo anticipare in tempi normali e quelli da fronteggiare in tempi di crisi. Gli utenti che passano più tempo a sorbire contenuti si traduce in un’accelerata del bisogno di novità. Ogni settore con tempi diversi, naturalmente ma tutto necessita di rinnovarsi con tempi dimezzati.
La sovrastimolazione cognitiva dell'internet 4.0 porta già di per sé alla necessità di modificare il tipo di contenuti con una frequenza altissima, perché l'utente subisce l'assuefazione ai pattern, che diventano così, invisibili. Le piattaforme Social puntano così a stimolare l'interesse degli utenti per spingerli ad aumentare il tempo di permanenza su di essi, pertanto sono obbligati a premiare contenuti innovativi per rinnovare l'interesse.
La sovrastimolazione porta un bisogno crescente in modo esponenziale di novità, e ciò è anche la causa dell'Internet Addiction Disorder che ha nelle sue caratteristiche, tutte le specifiche tipiche delle dipendenze.
Ma c’è un’altra ragione di enorme importanza per cui in questo periodo ci si deve impegnare più del solito, e riguarda il concetto di CSR.
Nel mio articolo Cosa c’entrano le tribù con il marketing? e in altri articoli sull'argomento brand parlo spesso del fatto di quanto un brand si completi attraverso un sistema di credenze e di valori che attraggono il pubblico che li condivise e con cui si contamina.
Approfondisci: Cosa c’entrano le tribù con il marketing? L’approccio Human to Human
La CSR, ovvero la Corporate Social Responsibility, è l’impegno di restituzione sociale in cui le aziende si impegnano sposando e supportando cause come ambiente, sociale, impegno civico per citarne alcuni.
Un brand che si impegna nella CSR è un brand che avrà degli immensi riscontri in termini di reputazione nel suo mercato e curare la reputazione si traduce sempre in fidelizzazione e referral.
Il Covid-19 sta scoprendo i nervi di quasi tutti i settori. Sanità, cultura, economia, intrattenimento, quotidianità, informazione, questo permette a ogni azienda, qualunque sia la causa che ha sposato o vorrà sposare di fare la sua parte per contribuire.
Fare il bene porta sempre ricadute in tutti i campi e stavolta non farà eccezione. Il bene che farete per la causa per cui vi impegnerete premierà largamente il vostro business in ottica long term.
AndràTuttoBene, Italia. Sosteniamoci l’un l’altro, supportiamo i medici, aiutiamoci gli uni con gli altri e investiamo su di noi.
E tu come stai vivendo questo periodo? Cosa ne pensi di questo articolo? Fammelo sapere nei commenti!